Nella vita quotidiana, anche quando non ce ne accorgiamo, siamo tutti fruitori di progetti grafici. È un fatto che nel corso della giornata si ripete con una frequenza sorprendente e che ci accompagna nelle nostre azioni abitudinarie un po’ come farebbe un sottofondo musicale: non si fa notare ma se non ci fosse sentiremmo che “manca qualcosa”.
Ma cos’è un progetto grafico? È il frutto di un’insieme di scelte che mira a una disposizione efficace dal punto di vista comunicativo di testi e immagini su una superficie stampabile oppure su una videata televisiva o su una pagina web o su un contenuto social media. In concreto si tratta di definire dei criteri estetici e funzionali, coerenti con il risultato finale che si intende raggiungere, e ai quali ci si attiene per determinare l’utilizzo di entità quali:
• font, fotografie, disegni, colori, materiali, proporzioni, dimensioni.
Questi sono gli elementi attraverso cui si esprime il linguaggio visivo e affinché il progetto grafico risulti efficace, è fondamentale che il messaggio da essi veicolato sia coerente con il contenuto espresso dal linguaggio verbale; quest’ultimo coesiste inevitabilmente con il progetto grafico e viene da esso integrato e rafforzato.
Qualche esempio di progetto grafico? È sufficiente guardarsi intorno, fin dalle prime ore dell’alba: il quadrante della sveglia, i poster appesi in camera, i biscotti della prima colazione, il latte, lo shampoo, lo zaino, il pacchetto delle gomme da masticare, l’etichetta del giubbino, il biglietto del treno, le insegne dei negozi, i cartelli stradali, i libri, le istruzioni dell’estintore, le riviste, la scenografia del TG, la “grafica” che ci informa che il dollaro è in rialzo e molto altro ancora.
Da questo elenco si deduce che i progetti grafici si dividono in:
• oggetti che sono essi stessi dei progetti grafici (i libri, le riviste, le insegne dei negozi, le schermate televisive o web);
• oggetti che invece sono rivestiti di progetti grafici (il latte, i biscotti o lo shampoo).
Nel primo caso il progetto grafico partecipa alla funzione vera e propria dell’oggetto: infatti, nel caso di un libro, la scelta del carattere opportuno, l’impaginazione delle fotografie o l’uso dei colori hanno la funzione di trasmettere i contenuti nel modo migliore: ad esempio, in un libro di scienze aiutano a capire meglio la fotosintesi clorofilliana già spiegata nel testo, oppure in un libro di viaggi la scelta di un’immagine particolarmente suggestiva stimola la fantasia e la voglia d’avventura, cosa che talvolta il testo da solo non riesce a fare fino in fondo.
Nel secondo caso il progetto grafico ha la funzione di “raccontare” il prodotto che contiene: un sacchetto colorato (vale a dire il packaging) non rende i biscotti più buoni ma aiuta il consumatore ad identificare la propria marca preferita tra decine di concorrenti del tutto simili oppure convince al consumo e all’acquisto di una varietà mai provata prima.
Testo di Carla Lorizzo